L’anatra all’arancia
Dopo 25 anni di matrimonio, i simpatici Gilberto e Lisa mostrano ancora una certa complicità, tuttavia entrambi iniziano a stare stretti in quella vita insieme, in particolar modo Gilberto che, coinvolto già da tempo in qualche relazione extraconiugale, approfitta della confessione di un tradimento di Lisa per orchestrare un elaborato piano che porterà entrambi i coniugi a non perdere la propria reputazione. Nulla di ciò che Gilberto aveva progettato, però, andrà come stabilito.
Sin dalle prime rappresentazioni, andate in scena ormai nel 1968, “L’anatra all’arancia” è diventata un classico della commedia borghese contemporanea: l’opera, scritta da William Douglas-Home e Marc Gilbert Sauvajon, mette insieme tutti gli elementi più amati del teatro brillante come il matrimonio, il tradimento e gli equivoci che, insieme, danno vita a un testo che porta a ridere dall’inizio alla fine.
In Italia, le versioni del copione sono state numerose e rappresentate non soltanto a teatro ma anche al cinema; questa nuovissima messinscena, che trova alla regia Claudio Greg Gregori, riunisce due attori amatissimi come Emilio Solfrizzi e Carlotta Natoli, accompagnati da Ruben Rigillo, Beatrice Schiaffino e Antonella Piccolo, che contribuiscono a creare il cast perfetto.
Il pubblico si trova dunque di fronte a una rappresentazione colorata e frenetica che, nonostante gli anni, non perde smalto e che continua a guadagnare sorrisi e applausi. Carlotta Natoli recita con una perfezione di tempi comici tale da portare la platea alle risate anche con battute di poche parole, mentre Emilio Solfrizzi, che si gode il palcoscenico in modo più che evidente, risulta il vero mattatore del lavoro, riempiendo il palco con un’energia che non ha fine.